Ingredienti per 4 persone

500g di mezze maniche
3 tuorli più un uovo intero
6 cucchiai di pecorino romano
250g di guanciale
Pepe q.b.
Extravergine Terre Rosse q.b.
La pasta alla carbonara vanta decine di leggende. Chi dice provenga dal secondo dopoguerra quando gli americani la 'inventarono' mischiando le uova con il bacon. Chi invece sostiene che sia tutta italiana (e romana) poiché fatta con guanciale e pecorino romano. Lasciamo ai tifosi l'ardua sentenza e preoccupiamoci di farla bene. Io la faccio così, senza panna o trucchi di sorta...

Procedimento

1.In una casseruola (o piccola bacinella di plastica), mettete i tuorli e l'uovo intero, il pecorino e una prima tritata di pepe
2.Con una frusta cominciate a mischiare le uova. Quando il composto risulta omogeneo mettete la casseruola a bagnomaria, continuando a mescolare con energia di tanto in tanto fino a che le uova risultino gonfie e lucide (questa operazione serve anche a pastorizzare le uova ed evitare brutti scherzo)
3.In una padella mettete a rosolare il guanciale con un filo di Extravergine Terre Rosse
4.Quando il guanciale è ben rosolato e croccante, mettetene da parte una manciata, su carta assorbente, per la decorazione finale
5.Lessate le mezze maniche e quando risultano al dente, ripassatele a fuoco forte nel guanciale per tre/quattro minuti
6.Adesso spegnete il fuoco, girate per circa un minuto a fuoco spento e colate sulla pasta le uova. Amalgamate bene il tutto e servite spolverando di altro pecorino e pepe, aggiungendo per ogni piatto qualche pezzo di guanciale

Le ipotesi più accreditate sull’origine della carbonara, con fonti più o meno esaustive, sono tre. La prima riguarda il lascito dei soldati alleati che con la presa di Roma portano nella Capitale, e quindi in Italia, l’uso del bacon. Diversi manuali di cucina, tipo quello di Ada Boni del 1930, non citano la ricetta, che compare appunto dopo il 1944.

La seconda ipotesi parla di una ‘invenzione’ dei carbonai abruzzesi (carbonari) che preparavano questa pasta usando le uova, il guanciale o pancetta, il pecorino e il pepe. Teoria questa che richiama la nota ricetta del cace e ove (formaggio e uova) con cui in abruzzo si condiscono diverse pietanze, siano paste, verdure e carni (tipo l’agnello di Pasqua). Se poi pensiamo che l’amatriciana ha base sempre di guanciale (no pancetta) e pecorino e che Amatrice fino al 1927 era Abruzzo (scippata per impinguare la nascitura provincia di Rieti) ecco che questa seconda teoria trova più consistenza della prima

Infine una terza ipotesi che assegna la carbonara alla cucina napoletana poiché in diversi piatti della cucina partenopea si usa aggiungere a fine cottura uno sbattuto di uova e formaggio. Ma, francamente, questa mi pare la teoria meno percorribile…

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